Victor Solaris SOS Musicisti scrive a Mastrapasqua

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Ci scrive l'amico Vittorio Di Menno (in arte Victor Solaris) che condivide con noi l'appello per la richiesta di audizione in Parlamento alla quale interverrebbe in rappresentanza degli associati, invitandoci, e lo facciamo con piacere, a dare conto della lettera aperta scritta a nome di SOS musicisti al Presidente Mastrapasqua e al Ministro Fornero, al quale abbiamo anche noi inviato il nostro appello.
Condividiamo completamente come AssoDeeJay il contenuto della lettera aperta

Carissimo Mario
con piacere ho letto quanto in allegato, ovviamente sottoscrivo in toto.
Ti dirò di più, circa un mese fa... allorché il dott. Mastrapasqua annunciò questa sciagurata decisione, feci una riflessione ulteriore che ho espresso in una lettera aperta che trovi a questo link
http://www.sosmusicisti.org/news2.htm

ho mandato la lettera al ministro Elsa Fornero... non so se l'abbia mai letta... e l'ho diffusa tramite Facebook.
Dimmi se la condividi
E' UNA VICENDA VERGOGNOSA
un abbraccio

Vittorio Di Menno (detto Victor Solaris)

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LETTERA APERTA

         Al dott. Antonio Mastrapasqua – presidente INPS

         Alla prof.ssa Elsa Fornero – Ministro del Lavoro

         Al prof. Mario Monti – Presidente del Consiglio

         E per conoscenza

         Al dott. Massimo Antichi - dir. Generale dell’ex ENPALS

Oggetto:

Destinazione dell’avanzo di gestione ENPALS.

Il danno e la beffa. 

          La decisione di far confluire nell’INPS/INPDAP l’avanzo di gestione dell’ENPALS (“tesoretto da 2 miliardi di euro) è un’autentica beffa nei confronti dei lavoratori dello Spettacolo specie perché il settore pubblico, oltre a costituire notoriamente una fascia privilegiata, annovera  gran parte dei musicisti dilettanti (in realtà “doppiolavoristi”) che sono tra i principali responsabili del SOMMERSO nel settore dell’intrattenimento musicale. Infatti costoro, in barba alla vigente legge che fa loro divieto di svolgere una seconda attività lucrativa, a mezzo di associazioni  pseudo culturali dilettantistiche costruite ad arte, hanno trovato il modo di raggirare il divieto ingenerando nel settore una inevitabile concorrenza sleale con totale evasione di ogni obbligo in materia fiscale e previdenziale.

          Il trucco è arcinoto: si spacciano i compensi per “contribuzioni liberali” alla associazione, mentre i soldi finiscono regolarmente nelle rispettive tasche “aggiustando” all’uopo i bilanci che nessuno mai controllerà. E anche nei rari casi in cui si emette ricevuta per prestazione artistica a titolo oneroso (lavoro occasionale con ritenuta d’acconto), in favore dei “doppiolavoristi” ci si mette lo Stato stesso che abbassa il loro costo ben del 33 %, cioè “in esenzione contributiva” ai sensi di quella scellerata norma vigente dal 2007 nota come “comma 188”.

          Questo disinvolto modo di calcare piccoli e grandi palchi parrebbe avere poca rilevanza a fronte delle grandi criticità che affliggono oggi il nostro paese, ma nel settore dell’intrattenimento musicale, quello da cui dovrebbero trarre il sostegno le famiglie dei “veri” musicisti lavoratori dello spettacolo, i falsi dilettanti sono una autentica calamità. Essi la fanno così da padrone da costringere persino la parte sana del settore ad operare spessissimo in nero per non perdere la competitività sul mercato.

          Ecco la grande beffa:  i soldi ex-ENPALS dei lavoratori dello Spettacolo, versati tra sacrifici e difficoltà per rimanere a galla anche a causa dei falsi dilettanti, in buona parte statali o parastatali, ora servono a pagare proprio le pensioni della loro categoria.

          Per non esasperare i musicisti che giudicano un insulto questo beffardo provvedimento, è indispensabile ripensare l’utilizzo del “tesoretto ENPALS”. Sono tanti, vecchi e nuovi gli scopi sociali in direzione dei lavoratori dello Spettacolo che meritano di rispettosa attenzione. Alcuni esempi:

1.  Intervento retroattivo in soccorso degli appartenenti al sistema retributivo, che in questo settore non sono affatto privilegiati. Per tanti di loro la pensione è un miraggio.  Per gli artisti, infatti, gli ultimi anni di carriera sono sempre i peggiori e pochi riescono a mettere insieme le 20 annualità necessarie alla pensione, quand’anche per quella minima.

2.  Definizione di una normativa ottimale per l’accesso alla indennità di disoccupazione. Quella contenuta nell’attuale disegno di legge per la    riforma del mercato del lavoro, pur riconoscendo finalmente l’indennità agli artisti tutti, quindi anche ai musicisti “intermittenti”, di fatto contiene condizioni ostative insuperabili.

3.  Finanziamento da parte dell’INPS della formazione degli operatori in merito alle normative sulla sicurezza (dlgs 81\2008). Questo è un settore in cui spesso il lavoratore/artista, per ragioni economiche, è anche addetto alla istallazione delle attrezzature. Le normative giustamente sono severe, ma i lavoratori dello Spettacolo, sempre soggetti a redditi bassissimi e spesso autogestiti, non ce la fanno a sopportare anche questi ulteriori costi.

          Infine occorre sottolineare che la eterna diatriba relativa alla concorrenza sleale dei dilettanti va risolta una volta per tutte con una specifica ed equa regolamentazione.

          SOS MUSICISTI, da tempo ha presentato ampia relazione su questo problema, con allegata proposta di soluzione legislativa. Vedasi tra gli atti della Commissione Lavoro della Camera in data 26 ottobre 2009. La proposta è mutuata dallo Sport, dove analogamente operano professionisti e dilettanti, ma dove questo problema non esiste e non è mai esistito.

          Con osservanza

          Vittorio Di Menno

          Segretario Nazionale SOS MUSICISTI - www.sosmusicisti.it

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