Abbiamo scritto al Governo nelle persone del Presidente on. Giuseppe Conte , del Ministro del Lavoro On. Nunzia Catalfo e per conoscenza al Ministro della Salute On. Roberto Speranza evidenziando come, la condizione della categoria dei DJ, quasi 20.000 nel nostro paese, sia giunta ad una situazione di difficile sopravvivenza, per la mancanza di lavoro a seguito delle chiusure dei luoghi di divertimento e ballo in tutte le Regioni giustificate dal contagiosità del corona virus, quasi fossero questi gli unici luoghi dove il contagio si diffonde.
Ma non vogliamo entrare nel merito delle decisioni più o meno condivisibili delle chiusure, vogliamo invece sottolineare come, la mancanza di una normativa adeguata al riconosciemnto dell'attività lavorativa dei DJ, che ricordiamo sono obbligati per legge al versamento dei contributi previdenziali sempre, in realtà senza avere comunque diritto a una pensione dignitosa, proprio in mancanza di una normativa che ne regolarizzi i diritti come qualsiasi cittadino.
Quindi con le Associazioni di categoria A-DJ e AID abbiamo chiesto un incontro urgente al Governo per evidenziare le carenze normative che impediscono quasi sempre anche aiuti di sopravvivenza a questi lavoratori.
Dobbiamo auspicare che altre categorie dello spettacolo che si trovano nelle medesime condizioni facciano la loro parte e si alleino alla nostra iniziativa per dare forza numerica a sostegno della richiesta di attivazione di un tavolo di lavoro che parta magari dalla Commissione Lavoro della Camera o del Senato èper avviare un processo legislativo ormai inderogabile per la categoria.
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On. Presidente del Cons. dei Ministri
Prof. Giuseppe CONTE
C/o Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370 –
0187 Roma
presidente@pec.governo.it
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On. Ministro del Lavoro e Polit. sociali
Dott.ssa Nunzia CATALFO
Via Veneto, 56 –
00187 Roma
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e p.c. On. Ministro della Salute
Dott. Roberto SPERANZA
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma – Italia
Roma lì, 27/08/2020
Ogg.: LETTERA APERTA SULLA CONDIZIONE PROFESSIONALE ED ECONOMICA DEI DJ ITALIANI PER LA PERDITA TOTALE DEL LAVORO E PER IL RICONOSCIMENTO URGENTE E DEFINITIVO DELLA CATEGORIA
Le sottoscritte associazioni, maggiormente rappresentative in Italia della categoria dei DJ, sono già intervenute nei mesi scorsi per conferire con il Governo in relazione alla particolare situazione in cui versa la categoria dei DJ, al fine di essere coinvolte nelle decisioni emergenziali che riguardano anche i nostri associati. Ciò allo scopo di mettere a disposizione l’esperienza acquisita sul campo e offrire altresì la nostra collaborazione per la messa a punto di soluzioni volte alla riqualificazione non solo della categoria, ma anche del proprio rapporto con le istituzioni pubbliche.
Con la presente, le suddette richiedono di partecipare attivamente al dibattito sulle condizioni economiche in cui la categoria è ulteriormente caduta a seguito dei recenti eventi determinati dal protrarsi della pandemia del Covid 19.
La categoria dei DJ vanta ad oggi circa 20.000 soggetti, che svolgono questo tipo di attività artistica nei luoghi pubblici e che sono completamente dimenticati dalle istituzioni. Di tale numero, risulta che solo circa 8.000/9.000 dei DJ versano regolarmente i contributi richiesti per legge, seppure in totale assenza di un riconoscimento normativo dei diritti che il lavoro dovrebbe riservare a favore di chi svolge questo tipo di attività, soprattutto in un paese democratico e civile.
La scelta di svolgere l’attività artistica è di vitale importanza per la socialità, l’evoluzione culturale e per il turismo, e per tale motivo a questa categoria andrebbe riconosciuto un merito importante, in quanto capace di comunicare con il proprio pubblico indirizzandolo ed educandolo al rispetto delle leggi dello Stato.
Nella condizione attuale, questa è la categoria che subisce le conseguenze peggiori della pandemia non essendo più in grado di trovare occasioni di lavoro, anzitutto per le chiusure dei locali, quasi fossero questi ultimi gli unici responsabili della diffusione dei contagi.
Sappiamo bene che le cose non stanno così, le occasioni di contagio sono ovunque e i locali da ballo non fanno eccezione, ma non possono e non devono essere additati come l’unico luogo di contagio tra i giovani. In questo contesto, la figura del DJ può svolgere un ruolo importante, al fine di sostenere politiche di comunicazione tra i giovani atte a promuovere comportamenti maturi e rispettosi della propria e dell’altrui incolumità.
Siamo a conoscenza di uno o più tavoli di discussione presso i Ministeri qui citati con le Associazioni degli imprenditori che gestiscono locali da ballo e discoteche. Ci riferiamo alle trattative in corso con le associazioni aderenti a Confcommercio, Confindustria e Confesercenti, nel corso delle quali si dovranno affrontare le problematiche circa il sostegno alle imprese del settore che subiscono maggiormente la situazione attuale di crisi.
Va da sé che questa crisi si ripercuoterà maggiormente sulla parte più debole, quella cioè dei dipendenti o lavoratori autonomi di queste attività e in particolare proprio sulla parte artistica: DJ, musicisti, intrattenitori, ecc. , nonché sulle altre parti dipendenti, quali: i servizi di sicurezza, i baristi, gli addetti ai servizi interni, ecc., i quali ritengono di avere diritto ad un tavolo che affronti i problemi delle categorie proprio in considerazione dei sostegni previsti per le imprese che, ovviamente, devono essere necessariamente destinati anche a favore chi sta perdendo il posto di lavoro.
Ci sia permesso di ricordare che le nostre Associazioni hanno concretizzato accordi con altre istituzioni, dimostrando senso di responsabilità e competenza, elementi che si traducono nel rispetto delle norme e dei regolamenti emanati dallo Stato e dalle stesse Regioni. Oggi, quindi, si rivendica il diritto di essere sentiti dalle istituzioni centrali, evidenziando la apparente situazione di totale disinteresse per la sopravvivenza di soggetti che svolgono questa professione.
Pertanto, rivolgiamo la richiesta di essere auditi con urgenza in occasione della costituzione di un tavolo di lavoro che, analogamente a quanto si è verificato per le imprese del settore, affronti le attuali problematiche di sopravvivenza che la categoria è costretta ad affrontare a partire dagli ultimi sei mesi, in mancanza di qualsiasi attuale riconoscimento da parte delle normative di sostegno emanate dal Governo.
Restando in attesa di un cortese e sollecito riscontro, porgiamo cordiali saluti.
A-DJ
Avv. Deborah De Angelis
ASSODEEJAY
Mario Di Gioia
AID
Valentino Naso