Il welfare dello spettacolo una urgenza inderogabile

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Abbiamo apprezzato l’intervento dell’On. Fiorella Ceccacci Rubino che ha presentato una interrogazione al Ministro del Lavoro alla Camera, sulla questione del welfare per il settore dello spettacolo, che da tempo attende una normativa di inquadramento per gli addetti, che, alla luce anche delle recenti decisioni del Governo di soppressione dell’ENPALS, ormai “navigano” senza alcun orientamento e ultimamente riscontriamo che l’impegno per garantire tutele estese stanno venendo meno e garanzie contributive registrano dei picchi di evasione troppo evidenti. 

Il riconoscimento del Ministro Fornero, è apprezzabile, ma nella misura in cui sia disponibile a offrire un contributo per la risoluzione dei problemi della categoria.

Alla Ministro Elsa Fornero avevamo rivolto l’invito a convocare una audizione per consentirci di esprimere i nostri disagi per le palesi incongruenze di normative che penalizzano il lavoro in tutto il settore.

Ne citiamo uno per tutti in modo che ci si renda conto della difficoltà che vive il comparto.

I contributi al 33% pagati dai lavoratori dello spettacolo indipendentemente dal fatto che siano con partita IVA, quindi a tutti gli effetti della legge, piccole imprese, o “lavoratori autonomi esercenti attività musicali”, non corrispondono in termini di giustizia contributiva a qualsiasi altra attività lavorativa e non se ne comprendono i motivi.

Per semplicità evidenziamo le aliquote contributive per i lavoratori autonomi nella gestione separata INPS a partire dal 2009

 

NON ISCRITTI AD UN’ALTRA GESTIONE PREVIDENZIALE OBBLIGATORIA NE’ PENSIONATI

 

ISCRITTI AD UN’ALTRA GESTIONE PREVIDENZIALE OBBLIGATORIA
O PENSIONATI


Aliquote previdenziali


25% fino al massimale che verrà stabilito per il 2009


17% fino al massimale che verrà stabilito per il 2009


Contributo assistenziale

                 
                 0,72%

                           
                          NO


Contribuzione totale


25,72%
fino al massimale che verrà stabilito per il 2009


17%
fino al massimale che verrà stabilito per il 2009

Se in forma dipendente, le aliquote corrispondono al 33% alle quali vanno aggiunti ulteriori contributi minori INPS, in difetto però di garanzie, come la disoccupazione o la maternità, che aumenta quindi la contribuzione fino ad elevarla ad una quota di circa il 38% e altrettanto evidentemente non solo anacronistica ma noi pensiamo anche illegale e forse da sottoporre al giudizio della Corte Costituzionale per evidente disparità di trattamento, prima per la differenza di contribuzione poi per la differenza di trattamento previdenziale, assistenziale e pensionistica, giacchè è noto che le pensioni dei lavoratori dello spettacolo sono le più povere pur pagando più degli altri.

Aggiungiamo la necessità dell’urgenza di un intervento normativo dopo gli accadimenti conseguenti alla soppressione dell’ENPALS, alla revocata convenzione con la SIAE e il conferimento della gestione all’INPS.

Lungi da noi la contestazione sulla scelta dell’Ente di previdenza, tuttavia teniamo a ricordare che il 30 marzo l’ENPALS presenterà il bilancio della propria gestione e da quel momento vi sono 60 giorni per l’approvazione dei decreti di applicazione per il trasferimento delle competenze definitive all’INPS e, riteniamo che 60 giorni siano veramente pochi per dare ordine ad una materia così complessa che riguarda anche tutte i necessari adeguamenti per una corretta gestione della contribuzione del settore che riguarda 250.000 lavoratori dello spettacolo, per un valore di alcune centinaia di milioni di euro l’anno che, nel momento che vive il paese e con la necessità di combattere l’evasione fiscale e contributiva non sarebbe spiegabile il motivo di un abbandono a se stesso di quanto in questi anni abbiamo fatto per rendere più legale il settore.

In definitiva chiediamo alla  Ministro Fornero di dare immediatamente il via alla richiesta dell’On. Fiorella Ceccacci, che tutto il comparto sostiene in quanto rimasta l’unico riferimento parlamentare affidabile per le problematiche del lavoro nello spettacolo, di attivare un tavolo di confronto con le categorie, evidenziando come il settore dei DeeJay è quello maggiormente a rischio evasione, quindi la necessaria presenza della nostra categoria a quel tavolo di discussione per un riforma indispensabile a garantire uno sviluppo futuro del comparto.

A breve organizziamo un incontro pubblico con le forze parlamentari che già hanno presentato in passato una proposta di legge condivisa, ma rimasta poi ferma in Parlamento, che è indispensabile rivedere, nel quale faremo il punto della situazione auspicando la presenza del Ministro e la rinnovata richiesta di una audizione e un incontro con le categorie che avvii definitivamente questo processo di riforma del welfare del settore che vale circa 25 miliardi di fatturato annuo. 

Per leggere l'intervista di Fiorella Ceccacci al Secolo d'Italia clicca qui

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