Editoriale della Rivista INSOUND riguardo ai controlli sui DJ

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Abbiamo incontrato a Torino, durante l'iniziativa di DJINPROGRESS organizzata da VerdeDJ,  Piero Chianura, editorialista della prestigiosa rivista INSOUND, che nel numero di Aprile, in questi giorni in  edicola, prova ad approfondire i motivi dei controlli effettuati dalla SIAE, in collanborazione con Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate e che ha rilevato per i DJ numerose irregolarità di contenuti e, il ruolo delle Associazioni che, nulla devono rimproverarsi per aver partecipato alla stesura dell'accordo di licenza con la SIAE, esigenza sentita e fortemente voluta dai DJ qualche anno fa, dando vita alla licenza copie lavoro concordata a livello nazionale che sta mettendo ordine, seppure fra molte contestazioni e polemiche alimentate dai soliti noti, che vorrebbero la musica gratuita a tutti i costi potendola utilizzare a proprio piacimento senza dare conto a nessuno come se non avesse nessun titolo di proprietà ancorchè "intellettuale". Scrive il Giornalista nel suo editoriale "SOMMERSI E PERDENTI"  "in questi casi le vittime dei controlli tendono a criticare, da un certo punto di vista anche a ragione, l'interventismo dell'Agenzia delle Entrate giudicandolo eccessivamente duro nei confronti dei pesci piccoli e troppo debole con i grandi evasori. Tuttavia la posizione dei DJ incappati nel blitz e trovati irregolari, appare indifendibile". L'articolo continua e invitiamo i nostri amici DJ ad assicurarsi una copia della rivista che contiene delle straordinarie recensioni di artisti e di strumenti musicali che faranno certamente piacere a chi professionalmente intende continuare a svolgere questa straordinaria attività che ci mette in contatto tutte le settimane con milioni di frequentatori di tutte le età nei locali della Movida. Il richiamo alla legalità è da sempre il nostro obiettivo per garantire migliori tutele a tutti gli operatori, anche titolari di locali che lavorano nel rispetto delle regole e DJ che fanno altrettanto e non siamo disponibili a tollerare chi intende giustificare in nome di una presunta "libertà" l'utilizzo illegale di copie masterizzate senza il consenso o una autorizzazione che rende chi la possiede titolato a richiedere che anche altri si mettano in regola, onde evitare disparità di trattamento a causa di attività illecita che rende più competitivo chi si muove in questa logica, che riguarda anche i molti locali camuffati da "club" che svolgono attività commerciale pura senza alcuna autorizzazione, limitando in questo modo anche i diritti degli artisti chiamati ad esibirsi in questi contesti molto discutibili.  

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